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La reincarnazione

I sette giorni della Creazione rappresentano in realtà dei lunghissimi periodi di tempo che sono stati necessari per creare le condizioni materiali attuali necessari all'umano per incarnarsi allo scopo di rimparare il giusto atteggiamento mentale, il giusto modo di agire nella vita terrena, per il rientro nell'Infinito; questo atteggiamento mentale è l'altruismo che ogni umano dovrà necessariamente assumere nei confronti degli altri umani e della natura in genere per compiere l'evoluzione che determini il rientro in beatitudine.


Ciò che l'umano chiama vita (e vivere) è l'incarnazione chiesta ed ottenuta da ciascuno per compiere l'evoluzione nella lotta (dualismo) tra la materia corporea (la carne è la concretizzazione del Peccato Originale ed è dalla carne che viene ogni richiesta materiale egoistica) e lo Spirito (ciò che usualmente viene chiamato anima e dal quale viene ogni richiesta di amore per il prossimo);
Ma in che modo avviene la reincarnazione nelle attuali condizioni esistenziale? Avviene nel seguente modo:

1) Per comprendere completamente il meccanismo partiamo dal momento del trapasso di un abitante della terra: esso vede il proprio corpo immobile, lo riconosce ma non lo sente "suo" ma come qualcosa di esterno a se stesso (il corpo materiale è per l'anima come un' automobile per l'automobilista), vede i parenti, gli amici, ecc, vede  gli altri trapassati (parenti, amici, ecc.) che gli si attorniano e comunicano con lui cercando di convincerlo a restare presso il proprio corpo in decomposizione, o presso i suoi ex averi terreni, e resta lusingato dalle manifestazioni di affetto dei rimasti che vuole vedere prolungate nel tempo (pianti, fiori, candele, messe, rimembranze, ecc.)

2) A questo punto questo trapassato può fare la scelta di restare disincarnato  su questa terra (scelta sbagliata) rimpiangendo i beni terreni lasciati, gli affetti, i parenti, gli amici, provando desiderio e cercando di comunicare con gli incarnati (tramite i sensitivi, medium, ecc), di riavere i possessi terreni non più suoi, e non potendoli avere soffre e si dispera fino ad odiare i rimasti a compiere azioni malefiche inviando energia negativa (tipo fatture), suscitando dispute fra gli umani, manifestandosi in ogni modo possibile per spaventare, suscitare odi , ecc; coloro che agiscono così sono quegli esseri poco evoluti, molto attaccati ai beni materiali e agli affetti terreni lasciati sulla terra; si tratta cioè di esseri ancora molto lontani dalla scala evolutiva e non hanno ancora conosciuto la prima biotesi del letargo; sono coloro che possiamo chiamare Barunti o Miasmi (egoisti per fare un parallelo con gli incarnati).

3) Se il disincarnato è più avanti nell'evoluzione (meno egoista), pur restando disincarnato sulla terra e pur essendo ancora attaccato ai beni terreni, non prova rancore per gli incarnati e non cerca di danneggiarli, ma cerca di manifestarsi come voce amica a parenti ed amici, ai sensitivi, ai medium e tramite questi; questi fratelli, a questo stato evolutivo, li possiamo chiamare Anonti.

4) Se il disincarnato è ancora più avanti nell'evoluzione fino a comprendere che sarebbe giusto lasciare questa terra (che non più gli appartiene in quanto egli esiste in un'altra forma e dimensione), ma gli è mancato il coraggio o la decisione per lasciare la terra, egli si manifesta nelle sedute spiritiche solo se viene chiamato; essi li possiamo chiamare Fantasmi Buoni.

5) Se il disincarnato è ancora più avanti nell'evoluzione (per bontà raggiunta, per conoscenza), ma non totalmente evoluto, egli sa che deve lasciare questa terra e lo fa entro tre giorni (cosa giusta e secondo legge) oppure può farlo anche dopo tre giorni per andare in altri luoghi (la luna, gli altri pianeti o altrove), in cui cade in letargo, vedendo e rivedendo, come in un sogno o in un film, l'ultima incarnazione terrena fino a focalizzare tutti gli errori compiuti in questa vita dal punto di vista evolutivo (agire egoistico); a questo punto subentra il rimorso per questi errori ed il desiderio di rimediarli e ciò corrisponde alla richiesta di una nuova incarnazione (si tratta di una determinata vibrazione energetica): a questo punto subentra il risveglio e l'attesa di una nuova incarnazione; coloro che si trovano a questo stadio evolutivo possiamo chiamarli Angeli Buoni.


Per la nuova reincarnazione un' anima può chiedere di essere ricco (per donare la ricchezza ai propri fratelli), povero (per non aver saputo donare la ricchezza in una precedente vita), di nascere deforme o di morire di una certa malattia ad una certa età: ogni sofferenza e ogni dolore porta evoluzione se subita in accettazione (Karma).
La conseguenza di quanto sopra detto significa che un'anima che si incarna (un umano che nasce) è ben orientata e pura ed è l'ambiente terreno in cui si viene a trovare che può ben indirizzarla o portala al degrado morale con un vivere egoistico.
Come avviene l'incarnazione? Ovvero la discesa dell'anima in attesa?
Abbiamo detto che un' anima, dopo il risveglio, emette una determinata vibrazione energetica (frequenza); anche una coppia in amore sulla terra emana una vibrazione energetica che risulta dalla fusione di due energie (maschile e femminile) e che si concretizza nell'incontro dello spermatozoo maschile con l'ovulo femminile e se le due vibrazioni sono identiche (quella dell'anima e quella della coppia degli amanti) avviene la discesa dell'anima che, per nove mesi, veglierà a fianco della mandre il feto in evoluzione fino al momento della nascita nel quale entrerà (nel feto) unendosi ad esso con il cordone ombelicale di materia sottile (energetica); il primo pianto del neonato è un grido di dolore per l'anima che rimane imprigionata in un piccolo involucro di carne quale prigione per l'anima stessa e, da quel momento, con la lotta tra involucro e materia (la materia, essendo la concretizzazione del peccato originale, porta ad evere desiderio di possesso, mentre l'anima, essendo l'originaria scintilla divina, sia pure per metà, porta a gesti di altruismo e amore ed è da questa lotta che può scaturire o no evoluzione e precisamente nella misura in cui i desideri d'anima diventano anche desideri d'involucro, cioè anima ed involucro si fondono saldamente in un gettito d'amore).
Quando nasce un bambino morto (il feto non inizia la respirazione), ciò è dovuto al fatto che l'anima si è rifiutata di entrare nel feto per non provare la sofferenza dovuta a questo "nascere", cioè per non provare sofferenza e dolore.
Da quanto detto risulta che i figli non sono nostri figli ma nostri fratelli che ci sono, in questo mondo, stati assegnati e sui quali grava la nostra responsabilità del loro giusto o sbagliato orientamento nella vita che si accingono ad intraprendere (insegnarli il giusto modo di vivere che dovrebbe essere quello secondo il principio altruistico e non secondo quello egoistico).


Ogni anima discesa ha fatto il proposito di espiare una parte del peccato originale nel proprio procedere verso la luce, la purificazione, la perfezione, pertanto ogni aborto procurato artificialmente è un impedire a quell'anima di poter espiare la propria pena, il proprio karma, la quale farà carico a chi ha impedito questa incarnazione (chi ha procurato l'aborto) sotto forma di maggiore difficoltà nella vita.


6) Lo stadio successivo (o successiva biotesi) è quella nella quale si completa l'evoluzione (ritorno in purezza dopo aver espiato totalmente il proprio peccato originale; coloro che gli uomini chiamano Santi e Sante per la loro provata e vissuta bontà) e ciò si manifesta con un ulteriore piccola fatica di involucro, di incarnazione e che è rappresentata, di solito, da una breve incarnazione (aborto non procurato, morte di un bambino a pochi mesi di vita, ecc), oppure tramite un cambiamento drastico della propria vita: una persona che comincia a dedicare la propria vita al prossimo senza chiedere in cambio niente come fece S. Francesco d'Assisi.
Chi ha raggiunto questo stadio evolutivo va oltre la biotesi del letargo e precisamente ai limiti dell'infinito ma, trattandosi di metà monade (può essere la volontà o la potenza), dovrà attendere che l'altra metà raggiunga lo stesso livello evolutivo per la ricostituzione della monade prima del rientro in beatitudine.


7) Chi ha completato l'evoluzione (potenza o volontà), in attesa dell'altra parte, per sospingere l'altro termine, o altri termini di monade all'evoluzione, si incarna di nuovo non più per espiazione ma in perfezionamento evolutivo ed in missione in esempio di vita esemplarmente vissuta (dono del proprio sè, esempio di umiltà e amore in un vivere altruistico); costoro sono quelle persone che in vita si distinguono per la loro bontà e sono chiamati, erroneamente, Santi o Sante.
In questo modo avviene un perfezionamento evolutivo e il termine di monade (i due termini sono il binomio della monade originaria) raggiunge la biotesi della Conoscenza (conoscenza della verità, cioè del vero senso dell'esistere a qualunque biotesi); con un ulteriore incarnazione un'anima raggiunge l'ulteriore biotesi della Sapienza e oltre ancora vi è il rientro in Beatitudine o Infinito o Dimora Paterna dopo la ricongiunzione della monade.